Il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi disciplina i rapporti di lavoro per quanto riguarda le aziende di questa area. Regola dunque il rapporto tra le aziende del terziario, della distribuzione, dei servizi e i loro dipendenti. Noto anche con il nome di CCNL Commercio, è stato sottoscritto da Confcommercio con i sindacati Filcams-Cgil, Fisascar-Cisl, Uiltucs. Lo scorso 12 dicembre è stato siglato un protocollo straordinario di settore, nell’ambito del percorso per il rinnovo del CCNL, che ha una durata quadriennale (2015-2019), ma che gode di una clausola di “ultrattività” che assicura la permanenza delle discipline scadute fino al successivo rinnovo.
Ci sono dunque importanti novità per quanto riguarda il CCNL Commercio nel 2023. Nel comunicato condiviso dalle parte coinvolte si evidenzia che “ai lavoratori in forza alla data di sottoscrizione dell’accordo, e che abbiano prestato attività lavorativa nel periodo 2020-2022, verrà corrisposto un importo una tantum lordo pari a 350,00 euro (al IV livello e riparametrato sugli altri livelli di inquadramento)”.
Inoltre “a partire dal 1° aprile 2023, verrà erogata una somma pari a 30,00 euro lordi mensili (al IV livello e riparametrata sugli altri livelli di inquadramento) da intendersi come acconto assorbibile dai futuri aumenti contrattuali”.
La cifra aggiuntiva verrà riconosciuta in due soluzioni: 200 euro con la retribuzione di gennaio, 150 euro nella busta paga di marzo. Da aprile, invece, entrerà in vigore l’anticipo sui futuri incrementi della paga base, in attesa del rinnovo del CCNL Commercio.
Gli aumenti previsti nel CCNL Commercio per il 2023: che cifre devono versare le aziende ai lavoratori?
Il CCNL Commercio interessa circa tre milioni di persone. Le aziende che fanno riferimento a questo macrosettore saranno tenute a pagare un’indennità una tantum pari a 350 euro, da versare ai lavoratori tra gennaio e marzo 2023. Il pagamento potrà essere effettuato in due tranche: la prima di 200 euro a gennaio e il saldo a marzo.
In attesa dei prossimi rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali, inoltre, le imprese del settore terziario, distribuzione e servizi dovranno garantire in busta paga un acconto di 30 euro al mese (a partire da aprile) rispetto agli aumenti per la paga base. Queste cifre si riferiscono ai lavoratori del quarto livello, per gli altri sono previsti dei ricalcoli.
Le aziende del settore commercio dovranno dunque sostenere un costo di circa 710 euro in più nel 2023 per la busta paga base del quarto livello (la cifra muterà per gli altri inquadramenti). Va inoltre precisato che l’importo previsto da aprile in poi, è un anticipo sui singoli rinnovi contrattuali che saranno poi definiti nello specifico da Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti, Cooperative. Le trattative per i vari rinnovi sono state interrotte prima a causa della pandemia e poi dalle conseguenze economiche derivanti dal caro energia e dal conflitto bellico in Ucraina, i negoziati sono ripresi all’inizio del 2023.
Guido Lazzarelli, direttore politiche del lavoro e del welfare di Confcommercio, ha dichiarato che queste misure rappresentano “un accordo ponte dove il primo pilastro è l’erogazione delle somme per contribuire a respingere l’inflazione e a dare un segnale di buone relazioni sindacali e di contrasto al dumping contrattuale“.
Come funzionano le retribuzioni nel CCNL Commercio?
Il CCNL Commercio prevede delle tabelle retributive in base al livello in cui è inquadrato un dipendente. Ci si riferisce alla retribuzione annua lorda (RAL) che, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore, rappresenta l’imponibile fiscale assoggettato a tassazione IRPEF. Si tratta di minimi retributivi, ma ogni singola azienda può decidere di prevedere stipendi più elevati per ciascun lavoratore. I minimi retribuitivi previsti dal CCNL Commercio sono i seguenti:
2.699,84 euro per il livello Q
2.248,08 euro per il livello 1
2.012,44 euro per il livello 2
1.793,11 euro per il livello 3
1.618,75 euro per il livello 4
1.510,98 euro per il livello 5
1.407,90 euro per il livello 6
1.283,36 euro per il livello 7
Il minimo retributivo si somma alla contingenza, ad eventuali indennità aggiuntiva e al terzo elemento per comporre la retribuzione lorda di un dipendente. Il contratto di lavoro prevede anche le retribuzioni differite, ovvero tredicesima e quattordicesima mensilità, che devono essere pagate rispettivamente a luglio e a dicembre. Sono previsti anche degli scatti di anzianità ogni tre anni (per un massimo di dieci scatti), il cui importo varia in base al livello di inquadramento (si passa dai 19,47 euro al mese del settimo livello ai 25,46 euro del livello Q).
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