Il nuovo Decreto Lavoro, approvato lo scorso 1° maggio, porterà rilevanti novità nelle buste paga. La misura varata dal Governo in occasione della Festa dei Lavoratori prevede uno sgravio contributivo per i dipendenti, il cui valore varia in base alle fasce di reddito. L’intento è quello di tagliare la quota dei contributi dovuta dai lavoratori, assicurando un aumento dello stipendio netto a parità di lordo.
Si tratta dunque di un cambiamento che non comporterà oneri per le aziende, ma i datori di lavoro e le direzioni HR sono tenute ad adeguarsi alla nuova normativa, rispettando gli adempimenti obbligatori in ambito di payroll e cedolini paga. Gi HR Services offre alle aziende il proprio supporto in outsourcing, garantendo un servizio professionale, puntuale e sempre aggiornato.
Taglio del cuneo fiscale: cosa cambia in busta paga?
Il taglio del cuneo fiscale-contributivo si intensifica, con un intervento aggiuntivo di 4 punti per un periodo di sei mesi (tra luglio e dicembre). Questa misura interessa i lavoratori con retribuzioni lorde fino a 35.000 euro annui. Questo beneficio va ad aggiungersi all’attuale taglio di 3 punti del cuneo fiscale per le retribuzioni inferiori ai 25.000 euro annui e di 2 punti per la fascia di reddito tra i 25.000 e i 35.000.
Dunque, tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2023, l’esenzione sarà pari al 6% della retribuzione imponibile per i redditi tra i 25.000 e i 35.000 euro e al 7% dell’imponibile per quanto riguarda i redditi fino a 25.000 euro. Nel pacchetto è previsto anche l’aumento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Una nota stampa di Palazzo Chigi ha puntualizzato: “Il testo interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro lordi annui. Si innalza, dal 2 al 6 per cento, l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità). L’esenzione è innalzata al 7 per cento se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro”.
Taglio cuneo fiscale: cosa cambia per le aziende e quali saranno gli aumenti in busta paga
Le aziende non avranno oneri a loro carico e il costo da sostenere per il pagamento dei lavoratori rimarrà immutato. L’aumento del guadagno netto per i dipendenti è dovuto a uno sgravio fiscale per un periodo di sei mesi.
Il reparto delle risorse umane e gli uffici paghe saranno chiamati a osservare la nuova normativa in fase di elaborazione dei cedolini. Nei singoli payroll bisognerà considerare l’esenzione in vigore da luglio a dicembre, che muterà così l’importo netto da versare ai dipendenti.
Secondo le prime stime, gli aumenti in busta paga dovrebbero oscillare tra i 70 e i 100 euro al mese a seconda della specifica fascia di reddito (già comprendenti la cifra prevista per lo sgravio attualmente in vigore).
Gi HR Services, il partner per l’elaborazione di payroll e buste paga in outsourcing
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