Le organizzazioni si affidano ormai frequentemente a terzi tramite contratti in appalto. Questa pratica, sempre più strategica, è regolamentata dal Codice Civile Italiano (articoli 1655-1677) e dalla Legge Biagi del 2003, la quale, con l’insieme dei suoi articoli, ha lo scopo di “verificare il rispetto e la corrispondenza del contenuto di un contratto di lavoro alla legge e di ridurre il contenzioso del lavoro per il lavoro intermittente, lavoro ripartito, lavoro a tempo parziale, lavoro a progetto, di associazione in partecipazione”.
Cosa significa responsabilità solidale? La regolamentazione nella gestione degli appalti
Il Decreto Legislativo n. 276/2003, noto appunto come riforma Biagi, prevede che il committente imprenditore o datore di lavoro sia obbligato a corrispondere ai lavoratori trattamenti retributivi (comprese le quote di trattamento di fine rapporto), contributi previdenziali e premi assicurativi, dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto.
Il regime di responsabilità solidale caratterizza i vari soggetti coinvolti nella catena: committente, appaltatore, eventuale subappaltatore. La responsabilità solidale prevede, dunque, che se il datore di lavoro non paga (appaltatore o subappaltatore), allora dovrà farlo chi si avvantaggia della prestazione dei lavoratori impiegati nell’appalto (dunque il committente e/o il sub committente).
Aggiungiamo che l’obbligo è previsto in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto (cinque anni per le componenti contributive ed assicurative).
Cosa succede nel caso di mancata applicazione degli obblighi? Come devono tutelarsi le aziende
Da un punto di vista aziendale, è prioritario essere aggiornati sui rischi ai quali si potrebbe essere esposti qualora dovesse verificarsi, da parte dell’appaltatore, la non corretta o mancata applicazione degli obblighi normativi e previdenziali. Avvalersi e circondarsi delle giuste professionalità è prioritario, soprattutto se si considera la complessità della filiera degli appalti.
Bisogna prestare la massima attenzione alle terze parti cui ci si rivolge, soprattutto perché quello degli appalti è un tema in rapida e continua evoluzione. Non si tratta solo di effettuare “semplici” controlli amministrativi sull’appaltatore e sulle terze parti ma di prestare cura alla propria azienda, ai propri dipendenti e, non ultimi, a clienti e fornitori.
Il tema è di stretta attualità e molte aziende stanno correndo al riparo per evitare il rischio di illeciti. Non vanno sottovalutati i danni di immagine nei confronti dei clienti/committenti: sono molto frequenti le sanzioni da mancato rispetto della normativa, spesso amplificate dai media, con impatti economici negativi, diretti e indiretti, inquantificabili e da cui può essere difficile riprendersi.
Responsabilità solidale: come evitare rischi e verificare le aziende appaltatrici. L’esperienza di Gi HR Services
Le organizzazioni che intendono appaltare delle attività devono selezionare con cura i fornitori, avvalendosi di una struttura ben organizzata e composta da professionalità esperte e certificate. Questo è fondamentale per tutelarsi il più possibile da eventuali inadempienze o problematiche di varia natura che potrebbero insorgere nel tempo.
La soluzione più sicura è quella di affidarsi ad un partner specializzato nella verifica e nei controlli necessari nei confronti delle aziende appaltatrici. Un servizio personalizzato di consulenza, si occuperà di gestire per te attività come la verifica completa della documentazione riferita al personale impiegato nell’appalto e di restituire un’analisi accurata del fornitore, riportando eventuali criticità rilevate.
Gi HR Services, grazie al servizio dedicato alla Responsabilità Solidale, si pone come partner ideale delle aziende committenti nella verifica e nei controlli necessari nei confronti delle aziende appaltatrici, al fine di scongiurare conseguenze sanzionatorie e danni di immagine nei confronti del Cliente/Committente.