Novità busta paga 2025: il taglio al cuneo fiscale nella Legge di Bilancio 

Il taglio al cuneo fiscale è una delle misure centrali della Legge di Bilancio 2025, il cui disegno è stato presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 23 ottobre, rinnovato e implementato rispetto all’ultimo anno. L’intento di questo provvedimento è quello di ridurre il divario tra il costo del lavoro sostenuto dalle aziende e lo stipendio netto percepito in busta paga dai dipendenti, incrementando il potere d’acquisto dei lavoratori in un contesto economico in cui l’inflazione sta facendo sentire sempre di più il proprio effetto. 

Le aliquote Irpef alleggerite e il bonus Irpef (noto anche come ex bonus Renzi) sono state confermate, al pari della cosiddetta no tax area e dell’esonero contributivo per le madri lavoratrici già in vigore nel 2024. Rispetto all’anno che si sta per concludere, però, durante i prossimi dodici mesi verrà accantonato il taglio sui contributi previdenziali a carico del lavoratore e sarà sostituito da un’indennità per i redditi fino a 40.000 euro. 

Valutazione performance dipendente
contratto bancari

Nuove aliquote Irpef: cosa cambia nel 2025 per le aziende 

La novità più rilevante della Legge di Bilancio riguarda la modifica delle aliquote Irpef, che sono passate da quattro a tre scaglioni (i primi effetti si sono già visti nel 2024 in virtù della riforma fiscale). La semplificazione è stata introdotta per rendere il sistema tributario più lineare e ridurre la pressione fiscale. Cosa cambierà per le aziende? Quali saranno gli scaglioni di cui tenere conto durante l’elaborazione delle buste paga? 

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro. 
  • 35% per i redditi tra 28.001 e 50.000 euro. 
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro. 

Occorre puntualizzare che le aliquote sono strutturali e che dunque varranno anche nei periodi d’imposta successivi al 2025. Per i dipendenti che percepiscono fino a 8.500 euro non è dovuta l’Irpef: è infatti stata confermata la no tax area. 

La conferma del bonus Irpef in busta paga: i costi per le imprese 

Alcuni lavoratori riceveranno in busta paga il cosiddetto bonus Irpef (ex bonus Renzi), ma non si tratterà di un costo aggiuntivo per le aziende. L’importo spettante ai dipendenti, infatti, è una detrazione fiscale e l’impresa agisce semplicemente come sostituto d’imposta. Sono previste due fasce che determinano il diritto al bonus: 

  • Redditi fino a 15.000 euro annui: erogazione piena della detrazione. 
  • Redditi tra 15.001 e 28.000 annui: bonus parziale, si esegue un calcolo che tiene conto delle detrazioni spettanti. 
  • Redditi oltre i 28.000 euro annui: non è previsto il riconoscimento della misura, in linea con il passato. 
ISAE 3402

L’indennità che sostituisce il taglio contributivo: una novità da tenere presente per le aziende 

Una novità della Legge di Bilancio 2025 riguarda una nuova indennità per i lavoratori dipendenti. Le aziende elaboreranno i payroll tenendo conto di questa misura, calcolata in percentuale sullo stipendio: 

  • 7,1% fino a 8.500 euro. 
  • 5,3% tra 8.501 e 15.000 euro. 
  • 4,8% tra 15.001 e 20.000 euro. 
  • Per i redditi tra 20.001 e 40.000 euro è prevista una detrazione aggiuntiva in busta paga, pari a 1.000 euro per redditi fino a 32.000 e poi a decrescere fino ad azzerarsi per chi percepisce 40.000 euro. 

Come cambia il bonus mamme nel 2025 

La Legge di Bilancio garantisce un esonero parziale dei contributi previdenziali per le lavoratrici madri di due o più figli, con reddito da dipendente o da autonomo (non con regime forfettario) che non superi i 40.000 euro annui. Per le madri di due figli il beneficio durerà fino al compimento dei dieci anni da parte del bambino più piccolo, verrà esteso fino a 18 anni per chi ha tre figli. 

Consulenza outsourcing avanzata: i servizi di Gi HR Services per l’elaborazione payroll 

Elaborare buste paga e payroll internamente all’azienda può risultare particolarmente oneroso in termini economici e può togliere al personale del tempo che potrebbe essere investito per attività di core business. Affidarsi a un consulente in outsourcing ed esternalizzare questo tipo di attività permette di godere di un cost saving, di mantenere aggiornata la propria base di conoscenza normativa e di concentrarsi su mansioni strategiche per l’impresa. 

Gi HR Services è un punto di riferimento da oltre vent’anni per quanto riguarda le attività legate all’amministrazione del personale. La nostra soluzione di payroll outsourcing, sempre flessibile e adattabile alle esigenze di ogni impresa, permette al Team HR di reagire in maniera proattiva alle grandi sfide del mercato come l’employee engagement, development e retention e il talent shortage. 

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