Nuovo regolamento ESG: la normativa approvata dall’Unione Europea 

Lo scorso 19 novembre il Consiglio Europeo ha varato il nuovo regolamento riguardante le attività di rating di sostenibilità ambientale, sociale e governance (ESG). L’intento è quello di rendere queste pratiche più coerenti, trasparenti e comparabili all’interno dell’Unione Europea, rafforzando la fiducia degli stakeholder nei confronti di un’impresa. 

Tali parametri, offrono infatti un parere sul profilo di un’azienda, valutandone l’esposizione ai rischi associati a questioni di sostenibilità e l’impatto sull’ambiente, sulle diverse comunità e sui processi, regole, strumenti e ruoli interni all’organizzazione stessa. Le nuove norme contribuiscono a rafforzare l’affidabilità e la comparabilità degli ESG, migliorando la trasparenza e l’integrità delle attività effettuate dai fornitori di prodotti e servizi. 

reperimento personale
ISAE 3402

Quali sono i fattori ESG e cosa prevede il nuovo regolamento 

ESG è l’acronimo di Environmental (ambientale), Social (sociale), Governance (governo), ovvero una serie di parametri che fanno riferimento a un insieme di fattori rilevanti sotto il profilo della sostenibilità di diverse attività economiche sul lungo periodo.  

  • Ambiente. Nello specifico si tratta di cambiamenti climatici, emissioni di CO2, inquinamento dell’aria e dell’acqua, tutela delle biodiversità, riduzione degli sprechi di materie prime, deforestazione, applicazione dell’economia circolare e molto altro ancora. 
  • Aspetti di rilievo sociale, anche all’interno di un’azienda. Ad esempio, gli standard lavorativi applicati, il rispetto dei diritti civili, gli impatti delle proprie attività sulla comunità locale e sui clienti e consumatori finali, la parità di genere, il contrasto alle forme di discriminazione e l’inclusività. 
  • Pratiche di governo societarie e condotta di business. In questa categoria rientrano le politiche di retribuzione dei manager, la composizione del consiglio di amministrazione, il rispetto da parte dei membri degli organi di governo societario di leggi e deontologia professionale, la capacità di definire forme organizzative e azioni concrete per attuare gli stessi principi ESG. 

Il nuovo regolamento redatto dal Consiglio dell’Unione Europea, entrato in vigore il 1° gennaio 2025, si applicherà operativamente tra 18 mesi (luglio 2026) e prevede che i fornitori di rating ESG rispettino precisi parametri: 

  • Devono essere autorizzati dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e sottoposti alla sua attività di vigilanza. 
  • Sono tenuti a rispettare obblighi di trasparenza riguardo la metodologia utilizzata e le fonti di informazione. 
  • Chi opera al di fuori dell’Unione Europea è tenuto ad ottenere l’avallo da parte di un fornitore di rating ESG autorizzato nell’UE o un riconoscimento basato su un criterio quantitativo. 

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno introdotto un regime di registrazione semplificato, temporaneo e facoltativo di tre anni per le imprese e i gruppi di piccole dimensioni che forniscono rating ESG. In linea di principio è stata introdotta la separazione delle attività commerciali, che permette ai fornitori di non predisporre di un soggetto giuridico distinto per determinate attività, a condizione che vi sia una chiara separazione tra le stesse e che siano messe in atto misure per evitare potenziali conflitti di interesse. 

La crescente importanza del rating ESG e i vantaggi per gli stakeholder 

L’integrazione della sostenibilità all’interno delle strategie d’impresa è diventata una priorità per le aziende che desiderano essere competitive e valorizzare la propria reputazione, operando in campo internazionale e difendendosi da pressioni esterne. Per gli investitori l’ESG è importante per diversi motivi: 

  • I fattori ESG possono influire sui rischi e i rendimenti: delle cattive pratiche ambientali possono portare le aziende ad affrontare significativi rischi finanziari, mentre le imprese che adottano pratiche lavorative non ottimali potrebbero riscontrare dei danni alla reputazione. 
  • Le imprese che hanno una visione a lungo termine delle proprie operazioni si distinguono per una maggiore stabilità finanziaria, un aumento dell’efficienza delle proprie attività e un utilizzo razionale delle risorse. 
  • Un comportamento etico e sostenibile attrae maggiormente gli investitori, che in molte giurisdizioni sono tenuti obbligatoriamente a considerare i fattori ESG come decisionali nella selezione dei propri collaboratori. 
  • Le realtà che adottano pratiche ESG sono spesso all’avanguardia nell’innovazione e sono più resistenti durante i periodi di crisi economica, fattori molto graditi agli investitori. 
  • Impatto positivo sul mondo e miglioramento dell’immagine pubblica e della reputazione sono altri aspetti positivi che interessano i vari stakeholder. 

Tecnologia e digitale come fattori chiave degli ESG 

L’ESG promuove un nuovo modello di business in cui la sostenibilità ambientale e sociale, anziché essere un costo, rappresenta un’opportunità per generare valore economico a lungo termine, favorendo una crescita che sia profittevole e socialmente responsabile. Dalla supply chain alla sostenibilità, il digitale è diventato un partner indispensabile per le imprese, aiutando a identificare e affrontare le sfide più complesse.  

L’adozione diffusa di pratiche ESG è resa possibile, e in molti casi accelerata, da tecnologie avanzate come l’IoT, l’RPA, l’analisi dei big data e l’intelligenza artificiale, che forniscono dati sempre più granulari e accurati sull’impatto ambientale e sociale delle attività aziendali. 

Puntare su tali strumenti sarà fondamentale e i Governi degli Stati membri dell’UE stanno incentivando sempre di più le organizzazioni con Misure dedicate alla digitalizzazione e sostenibilità: in Italia, ad esempio, già nel 2024, con il Piano Transizione 5.0, entrato in vigore lo scorso 2 marzo, viene previsto il riconoscimento di un credito di imposta a quelle imprese e organizzazioni che investono nella digitalizzazione nella transizione green e in progetti di innovazione che consentono una riduzione dei consumi energetici.   

Tra i beni eleggibili figurano anche i software che monitorano tali consumi e i gestionali utili per l’impresa, come i software ERP, a patto che siano acquistati insieme a soluzioni di reportistica per la sostenibilità aziendale e la digitalizzazione dei processi di HR Administration. 

Nuovo regolamento ESG: i servizi di Gi HR Services 

In un contesto in costante mutamento e per rispondere alle esigenze attuali delle organizzazioni in ambito ESG, offriamo ai nostri clienti soluzioni customizzabili e modulabili per ogni esigenza. 

In qualità di partner strategici per la gestione della sostenibilità aziendale, ci occupiamo di mappatura e digitalizzazione dei processi amministrativi, finanziari ed HR, estrapolazione e interpretazione dei dati, nonché della compliance dei propri fornitori nella supply chain di uno o più appalti 

Grazie al nostro approccio consulenziale di outsourcing avanzato, volto a fornire servizi innovativi e sempre all’avanguardia, mettiamo a disposizione delle aziende le conoscenze e competenze dei nostri esperti in materia, costantemente aggiornati su tutte le normative di riferimento, per aiutarle a gestire la propria transizione verso una realtà aziendale sempre più sostenibile.  

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